Rifiuti radioattivi all' estero e coincidenze: Roma decide di mandarli all' estero, Londra decide di riceverli dall' estero Con la legge del 23 agosto 2004, n. 239 "Riordino del settore energetico, nonchè delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia" (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 215 del 13 settembre 2004) il Parlamento Italiano ha delegato al Governo tali compiti. [1] E a seguito di ciò, in data 2 dicembre 2004 è stato firmato dal ministro delle attività produttive Antonio Marzano (cosiddetto "Decreto Marzano" per il Riordino del settore energetico, nonché delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia) un decreto a tal fine. [2] [Il Decreto Marzano ancora non è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine dicembre 2004] In data 17 dicembre 2004 Carlo Jean, commissario delegato dal governo alla sicurezza delle installazioni militari (oltre che presidente della Sogin) ha firmato un' ordinanza che dispone l' avvio immediato delle procedure per il trasporto all' estero dei materiali radioattivi più pericolosi. Questa notizia è stata resa nota dallo stesso Giancarlo Bolognini (amministratore delegato della Sogin) il giorno successivo (cioè il 18 dicembre). Tutto questo a Roma in Italia. [3]
Il fatto sopra esposto è stato riportato dai principali mass-media dato che è una rilevante notizia, ma è passata viceversa inosservata un' altra notizia ugualmente rilevante proveniente da Londra in Gran Bretagna. Infatti appena due giorni prima (il 15 dicembre 2004) l' autorevole giornale inglese "The Guardian" ha riportato che "The government has decided to bury Japanese, German, Italian, Spanish, Swiss and Swedish nuclear waste in Britain as a money-making venture to help pay for the UK's own unresolved nuclear waste problems". In poche parole la Gran Bretagna per fare fronte alle sempre maggiori spese relativamente ai rifiuti radioattivi ha deciso di "fare soldi" prendendosi cura dei rifiuti radioattivi della Germania, del Giappone, della Spagna, della Svizzera, della Svezia e dell' Italia (nominata direttamente insieme ad altri precisi Paesi). La notizia continua dicendo che "The decision, announced in a written Commons statement, has been taken by the trade secretary Patricia Hewitt despite the fact that Britain as yet has no depository for the waste." pertanto i rifiuti radioattivi sono destinati a tornare successivamente negli Stati di origine. [4] [per chi vuol leggere direttamente alla fonte originale questa notizia, basta andare al sitoweb del giornale inglese "The Guardian" dove si può leggere una versione online] Da quanto detto dal giornale inglese "The Guardian" si evince una particolare "coincidenza" degli eventi tale da non escludere che si possa ipotizzare una relazione tra la decisione del 15 dicembre a Londra e quella del 17 dicembre a Roma e ne discende che, anche se bisognerà prima fare la gara internazionale per l' appalto, a questo punto è da ritenere abbastanza certa la partenza dei rifiuti radioattivi italiani (o più precisamente del combustibile nucleare irraggiato) con destinazione Sellafield (nel Regno Unito).
fonte: http://www.parlamento.it/parlam/leggi/04239l.htm [1] http://www.zonanucleare.com/news/rifiuti_radioattivi_estero.htm [2] + [3] http://www.zonanucleare.com/language/english/nuclear_waste_italy-uk.htm [4] Cerchi altre news rifiuti radioattivi? |