Le attività della Sogin
1. Le attività di
smantellamento in corso in Italia
Nel corso del 2003 SOGIN ha speso complessivamente 136,8 milioni di
euro per le attività di smantellamento e messa in sicurezza degli
impianti nucleari italiani. Sono stati investiti in particolare 58,3
milioni per lo smantellamento delle centrali nucleari, 44,6 milioni
per la sistemazione del combustibile nucleare irraggiato, 11,6 milioni
per lo smantellamento degli impianti del ciclo del combustibile
ereditati nell’estate dello scorso anno da ENEA e FN e 11 milioni per
servizi di ingegneria nucleare e ambientale resi a terzi.
Nel corso del 2003 SOGIN è stata inoltre chiamata dalla Presidenza del
Consiglio a finanziare le attività del Commissario delegato per la
sicurezza delle installazioni e dei materiali nucleari, nominato con
l’ordinanza n. 3267 del 7 marzo 2003. Le attività del Commissario
delegato hanno impegnato complessivamente 2,3 milioni di euro per
migliorare la protezione delle installazioni nucleari italiane.
SOGIN è responsabile delle quattro centrali nucleari e dei cinque
impianti di trattamento e fabbricazione del combustibile nucleare
esistenti in Italia, ora dismessi e in fase di smantellamento. Il
mandato operativo di SOGIN è quello di provvedere alla disattivazione
(decommissioning) delle installazioni nucleari, conducendo tutte le
attività necessarie per consentirne lo smantellamento in condizioni di
sicurezza e per arrivare al rilascio dei siti senza alcun vincolo di
tipo radiologico. In particolare tali attività comprendono:
- il mantenimento dell’impianto al
necessario livello di sicurezza fisica e nucleare;
- la progressiva disattivazione dei
sistemi non più necessari all’esercizio e al mantenimento in
sicurezza dell’impianto nonché il condizionamento e la sistemazione
dei rifiuti derivanti dall’esercizio pregresso;
- lo smantellamento delle parti
radioattive e il trattamento dei materiali di risulta ai fini del
rilascio e del condizionamento in contenitori idonei all’invio al
deposito;
- la caratterizzazione finale del sito
e le demolizioni di edifici e impianti convenzionali fino al
rilascio senza vincoli radiologici del sito stesso.
Centrali nucleari
A seguito della decisione governativa di arrivare al rilascio dei siti
ove sono ubicate le centrali entro il 2020, SOGIN ha definito un
programma complessivo di attività articolato in tre fasi:
- Nella prima fase, che copre il
periodo sino al 2007, oltre all’ottenimento delle prescritte
autorizzazioni dal Ministero delle attività produttive e
all’espletamento delle procedure di Valutazione di Impatto
Ambientale (VIA) con il Ministero dell’ambiente, si prevede di
effettuare attività di messa in sicurezza degli impianti, in primo
luogo rimuovendo il combustibile irraggiato e mettendolo in
sicurezza in contenitori metallici a secco, di condizionamento dei
rifiuti radioattivi derivanti dal pregresso esercizio, di
smantellamento di parti di impianto non contaminate o debolmente
contaminate.
- La seconda fase, che copre il
periodo dal 2006 al 2008 (data indicata nel 1999 dal governo per la
disponibilità del deposito nazionale), comprende attività
preparatorie allo smantellamento dell'isola nucleare. Slittamenti
significativi nei tempi di costruzione del deposito nazionale
potrebbero
comportare lo slittamento di alcuni degli interventi previsti o
oneri aggiuntivi derivanti da interventi integrativi;
- La terza fase, a partire dal 2009,
comporta lo smantellamento progressivo dell’isola nucleare. Un
ritardo nella disponibilità del deposito nel corso di tale fase
comporterebbe oneri aggiuntivi, buona parte dei quali dovuta alla
gestione "straordinaria" in sito dei rifiuti o, a seconda dei casi,
al frazionamento delle attività, con un allungamento complessivo dei
programmi di intervento. In questa fase si riconoscono due blocchi
di attività. A partire dal 2012 avranno luogo le attività di
caratterizzazione finale del sito ai fini del rilascio, le
demolizioni convenzionali e la riqualificazione del sito per i fini
che saranno stati definiti.
Il programma è condizionato dal
rispetto, da parte di tutti i soggetti competenti, dei tempi
autorizzativi previsti dalle norme vigenti. Le principali ipotesi
adottate nel programma delle attività sono le seguenti:
- disponibilità del deposito nazionale
per il conferimento dei rifiuti a partire dal 31/12/2008;
- rispetto dei tempi di legge previsti
dall’art. 15 della legge 7 agosto 1990, N. 241;
- coordinamento degli iter
autorizzativi sulla base dell’accordo di collaborazione
istituzionale promosso da SOGIN nel 2003;
- tempi di approvazione ridotti in
accordo all’OPCM 3267/03 per le autorizzazioni di alcune attività
ritenute critiche.
Le attività condotte nel 2003 presso le centrali nucleari sono di
seguito elencate.
Centrale di Caorso
– Rimozione amianto reattore: in attesa approvazione APAT, in corso
procedure di gara
– Decontaminazione primario: attività ultimata
– Invio rifiuti pregressi al trattamento: in attesa approvazione APAT,
in corso procedure di gara
– Rimozione turbina e componenti a piano governo: attività in corso
– Fabbricazione della stazione centralizzata gestione materiali:
attività in corso
– Adeguamento alimentazioni elettriche edificio turbina: attività
approvata, in corso procedure di gara
– Smantellamento altri componenti edificio turbina: progettazione in
corso
– Demolizione edificio Torri RHR: in attesa approvazione APAT
– Demolizione edificio off-gas: progettazione in corso
Centrale del Garigliano
– Bonifica delle trincee e attività propedeutiche (depositi in sito,
adeguamento radwaste, adeguamento accesso controllato): istruttoria
APAT completata, approvazione prevista a breve; difficoltà per le
autorizzazioni comunali
– Rimozione amianto turbina: in attesa approvazione APAT
– Realizzazione nuovo camino e demolizione del vecchio: in attesa
approvazione APAT
Centrale di Latina
– Recupero e condizionamento fanghi radioattivi: approvazione APAT
ottenuta; inizio attività in sito prevista a breve; le prescrizioni
APAT nell’autorizzazione comportano la realizzazione di un nuovo
deposito. Sono in corso approfondimenti, anche con il Comune, circa
l’iter autorizzativo da seguire
– Smontaggio e smaltimento boilers e rottami metallici: in attesa
approvazione APAT
– Recupero e condizionamento residui magnox radioattivi: in attesa
approvazione APAT
– Rimozione condotte inferiori: attività in corso
– Rimozione e vendita dei componenti turbina: gare in corso
– Alienazione materiali rilasciabili: attività completata
Centrale di Trino
– Rimozione amianto in zona controllata: attività in corso
– Decontaminazione generatori di vapore: attività in corso
– Modifiche di impianto per il rilascio della traversa sul fiume Po:
attività in corso
– Rimozione e vendita dei componenti turbina: attività in corso
Attività comuni a più impianti
– qualifica dei contenitori per i rifiuti radioattivi;
– aggiornamento dei codici di calcolo per le analisi di tipo
radiologico all’esterno delle centrali in relazione alle attuali
situazioni socio economiche e alle programmate attività di
smantellamento;
– revisione dei regolamenti di esercizio;
– revisione dei programmi di garanzia qualità;
– sviluppo normativa tecnica collegata agli smantellamenti;
– sviluppo di linee guida per la gestione dei materiali radioattivi.
Impianti del ciclo del combustibile
Il 13 maggio 2003 SOGIN ha siglato con
Enea una convenzione per il trasferimento delle licenze ed
autorizzazioni degli impianti di ricerca del ciclo del combustibile di
proprietà Enea - EUREX a Saluggia (VC), ITREC a Trisaia (MT), OPEC1 e
IPU alla Casaccia (Roma) - nonché un protocollo d’intesa con il quale
si prevede il trasferimento a SOGIN della proprietà degli impianti
stessi. Il 6 giugno 2003 SOGIN
ha siglato analoghi accordi con FN per quanto attiene l’impianto di
fabbricazione del combustibile nucleare di Bosco Marengo (AL).
L’affidamento in gestione a SOGIN dei diversi impianti è avvenuto fra
il 30 giugno e il 6 agosto 2003. Contestualmente all’affidamento in
gestione degli impianti, il relativo personale, previo consenso, è
stato comandato da Enea e distaccato da FN alle dipendenze funzionali
di SOGIN, in attesa del definitivo trasferimento in organico. Il
trasferimento degli impianti, che secondo le intese sottoscritte con
Enea e FN avrebbe dovuto aver luogo entro settembre 2003, non è ancora
avvenuto.
L’attività sugli impianti del ciclo del combustibile svolta da SOGIN
nella seconda metà del 2003 si è focalizzata su due iniziative
rilevanti: la progettazione di un sistema di nuovi serbatoi in
edificio bunkerizzato per i rifiuti liquidi a più alta attività
esistenti a EUREX e l’analisi approfondita tecnico-economica delle
opzioni per la loro solidificazione. Altre attività rilevanti hanno
riguardato la definizione del problema
della messa in sicurezza a secco del combustibile esistente sui vari
siti. A luglio è stata presentata la revisione dell’istanza di
disattivazione dell’impianto FN. Per tutti i siti sono state
predisposte schede di progetto che, a valle di una progettazione di
massima, identificano in dettaglio le soluzioni tecniche e le modalità
di gestione dei vari progetti.
Le attività condotte nel 2003 presso gli impianti del ciclo del
combustibile sono di seguito elencate.
Impianto EUREX
– Messa in sicurezza a secco del combustibile irraggiato: è stata
completata la progettazione delle modifiche dell’edificio piscina onde
permettere la movimentazione del combustibile e del relativo cask.
– Gestione rifiuti radioattivi pregressi: è stata completata la
progettazione di massima degli interventi di potenziamento del sistema
antincendio dell’edificio contenente fusti con rifiuti solidi e sono
state avviate le attività di progettazione e realizzazione di un
deposito bunkerizzato per i rifiuti liquidi ad alta attività.
Impianto ITREC
– Solidificazione della soluzione uranio-torio: è stato affidato
l’incarico per la redazione di uno studio di fattibilità per il
condizionamento della soluzione
– Messa in sicurezza a secco del combustibile irraggiato: sono state
avviate le attività propedeutiche alla fornitura dei cask e relativa
movimentazione sull’impianto
– Gestione rifiuti radioattivi pregressi: sono stati compattati e
caratterizzati, nel prosieguo di un contratto già in essere, 500
fusti; è stato effettuato il lavoro di ispezione, riconfezionamento e
riclassificazione di 210 fusti contenenti rifiuti solidi a più alta
attività; è stata eseguita la caratterizzazione radiologica
dell’impianto ed è stato affidato l’incarico per decontaminazione,
compattazione e caratterizzazione
radiologica dei fusti debolmente contaminati Impianto OPEC1
– Smantellamento di tre serbatoi interrati contenenti effluenti
liquidi: è stata effettuata la progettazione preliminare dell’indagine
necessaria a caratterizzare il serbatoio interrato, per il quale le
informazioni non sono complete, in vista dello smantellamento
dell’intero parco
– Depositi temporanei dei rifiuti in sito: la struttura dell’impianto
OPEC-2, attualmente non-nucleare e non facente parte delle strutture
da smantellare consegnate a SOGIN, è stata individuata quale deposito
dei rifiuti contaminati da plutonio e sono state avviate le attività
progettuali dei relativi lavori di adeguamento
Impianto IPU
– Gestione rifiuti radioattivi d’esercizio: si sono concluse le
attività relative all’accorpamento, in serbatoi di circa 2500 litri di
capacità, di rifiuti liquidi declassificati e alla seconda campagna di
caratterizzazione, mediante misure in spettrometria gamma dei filtri
esausti del sistema di ventilazione.
Impianto FN
– Gestione rifiuti radioattivi di esercizio: sono state condotte
attività di infustamento e caratterizzazione radiologica mediante
spettrometria gamma di parte dei rifiuti solidi.
– Decontaminazione e smantellamenti: sono proseguite le attività
propedeutiche alla decontaminazione e allo smantellamento di
apparecchiature e infrastrutture presenti nell’area controllata.
– Combustibile fresco: sono quasi terminate le trattative con NUKEM
per la cessione definitiva dell’uranio naturale presente in FN.
[1]
2. Le attività per terzi
Le attività per terzi svolte da SOGIN nel corso del 2003 hanno
comportato ricavi per 10,5 milioni di euro e sono state sviluppate su
tre filoni di attività: servizi di ingegneria ambientale, servizi di
ingegneria nucleare, e servizi di decommissioning di impianti.
Nel loro complesso le attività per terzi sono state condotte da SOGIN
in modo complementare con l’attività di “core business”, consentendo
il mantenimento
delle risorse umane su elevati standard professionali e il
raggiungimento degli obiettivi economici sia in termini di ricavi di
competenza che di margine di contribuzione.
Servizi di ingegneria ambientale
L’area dei servizi di ingegneria
ambientale ha confermato lo sviluppo fatto registrare negli anni
precedenti.
Le attività principali condotte nel 2003 hanno riguardato
– la gestione e l’ampliamento della rete accelerometrica nazionale
nell’ambito di un contratto pluriennale con la Presidenza del
Consiglio dei Ministri;
– la gestione di stazioni sismoaccelerometriche e la localizzazione e
realizzazione di nuove stazioni di rilevamento nell’ambito di un
contratto triennale stipulato nel 2000 con l’Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia;
– la consulenza geotecnica all’Enel nell’ambito della costruzione
dell’impianto idroelettrico presso Gilgel Gibe (Etiopia) le cui
attività proseguiranno fino al termine della costruzione, previsto
alla fine del 2004;
– la consulenza relativa alle attività di bonifiche ambientali,
regolata da un’apposita convenzione stipulata nel 2000 con il
Commissario di governo per l’emergenza rifiuti, bonifiche e tutela
delle acque nella regione Campania.
Servizi di ingegneria nucleare
Il secondo filone, ampiamente
consolidatosi nel tempo, è quello della fornitura di servizi di
ingegneria nucleare per la Commissione Europea anche in associazione
con partner europei quali EdF (Francia), Tractebel (Belgio), Iberdrola
(Spagna), nell’ambito del programma di assistenza ai paesi
dell’ex-Unione Sovietica per il miglioramento della sicurezza delle
loro centrali nucleari. Le attività principali
hanno riguardato:
– l’assistenza presso la centrale nucleare di Medzamor in Armenia, con
la predisposizione di studi e valutazioni per il decommissioning,
co-finanziata dal Ministero delle attività produttive;
– l’assistenza alle centrali nucleari di Aktau (Kazakstan), Bilibino
(Siberia), Beloyarsk (Siberia), Kalinin (Russia) per l’ammodernamento
degli impianti e l’adeguamento agli standard di sicurezza dell’Europa
occidentale;
– lo studio, per la centrale nucleare di Cernavoda (Romania), dei
costi di decommissioning e la modellazione per l’accumulazione del
fondo necessario attraverso una imposta sul kWh di origine nucleare;
– l’assistenza all’ENEL per valutazioni su impianti nucleari francesi
e per la definizione di un accordo su ritiro di energia elettrica di
origine nucleare, nonché per l’eventuale partecipazione ENEL al
progetto EPR.
Servizi di decommissioning
Il terzo campo d’attività riguarda le
attività di smantellamento e trattamento dei rifiuti radioattivi
presso impianti di terzi. Le principali attività svolte nel 2003 hanno
riguardato:
– la messa a punto di tecnologie innovative ideate da SOGIN per il
decommissioning dell’impianto di Hunterston in Gran Bretagna su
richiesta della BNFL;
– il decommissioning dei laboratori del CESI di Segrate (ENEL);
– la collaborazione prestata a EdF per il decommissioning della
Centrale di Creys-Malville;
– l’assistenza al project management del decommissioning dei
laboratori nucleari del centro di ricerca di Ispra della Commissione
Europea.
[2]
3. Accordo Global Partnership
Italia-Russia
L’Italia contribuirà con 360 milioni di euro in dieci anni alla messa
in sicurezza
del nucleare in Russia. A guidare la partecipazione italiana sarà
SOGIN.
E’ stato firmato il 5 novembre 2003 l’accordo di collaborazione
bilaterale fra i governi italiano e russo che dà attuazione
all’accordo Global Partnership sottoscritto nel vertice G8 di
Kananaskis per la messa in sicurezza degli impianti nucleari ex
sovietici.
L’accordo affida a SOGIN, che coordinerà per parte italiana la
partecipazione di Fincantieri, Ansaldo-Camozzi, Techint e Duferco, la
leadership su sei progetti.
- Progetto n. 1 (budget 70 milioni di
euro). Prevede lo smantellamento di tre sottomarini a propulsione
nucleare: uno della classe Oscar (15.000 t), uno della classe Victor
(6.000 t) e uno della classe Papa (6.000 t). Le imprese italiane
dovranno fornire uno studio sull’orgaizzazione di cantiere, macchine
di taglio e smembratura, macchine di saldatura e sistemi di
sollevamento e movimentazione.
- Progetti n. 2 e 3 (budget 133
milioni di euro). Prevede la realizzazione di un impianto
centralizzato a livello regionale per il trattamento di rifiuti
radioattivi solidi finora accumulati e di quelli che deriveranno
dalle operazioni di smantellamento. E’ inoltre prevista la
realizzazione di un impiant trasportabile per il trattamento dei
rifiuti radioattivi liquidi. Le imprese italiane condurranno uno
studio tecnico-economico per l’individuazione delle tecnologie da
utilizzare, il progetto degli impianti e la fornitura dei sistemi e
dei componenti necessari.
- Progetto n. 4 (budget 45 milioni di
euro). Riguarda la realizzazione dei sistemi di protezione fisica (security)
delle basi navali che ospitano materiali radioattivi e combustibile
nucleare irraggiato ubicate nella penisola di Kola, regione di
Arcangelo.
- Progetto n. 5 (budget 30 milioni di
Euro). Ha per oggetto la progettazione e la realizzazione di
contenitori per il trasporto e lo stoccaggio temporaneo di elementi
di combustibile nucleare irraggiato.
- Progetto n. 6 (budget 60 milioni di
euro). Prevede la progettazione e la realizzazione di un mezzo
navale idoneo al trasporto, dopo smantellamento, dei contenitori di
materiali radioattivi e delle sezioni centrali dei sottomarini,
contenenti i reattori nucleari.
[3]
il nucleare in Italia oggi: la SOGIN
fonte:
comunicato stampa SOGIN del 6.9.2004 [1]
comunicato stampa SOGIN del 6.9.2004 [2]
comunicato stampa SOGIN del 6.11.2004 [3]
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