Zona NucleareIl sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari ,
la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi,
le situazioni ambigue di una vicenda attorno cui girano Miliardi di Euro

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Il sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari , la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi  italiano

    The only national site for collection of nuclear wastes in Italy, Sogin, Personages, Rules, radioactive wastes business  english
    Le seul site national pour la récolte des déchets nucléaires en Italie, le Sogin, les Personnages, les Règles, le business des déchets radioactifs  francais
    イタリアにおける国の統合核廃棄物処分場、la Sogin(核施設管理株式会社)、重要人物、法規、放射性廃棄物ビジネス  japanese
    El único “sitio nacional” por la recolección de la basura nuclear en Italia, la SOGIN, los personajes, las normas, el negocio de los desechos radiactivos  espanol
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La Sogin risponde al comunicato del Movimento NOSCORIE TRISAIA

 

08-03-2005 - La Sogin risponde con riferimento alla comunicazione diffusa in data 04-03-2005 dal Movimento Antinucleare Pacifista NOSCORIE TRISAIA (MAP NST), attivo in provincia di Matera, e ripresa da diversi quotidiani della Basilicata.

 
Comunicazione del Movimento Precisazioni della SOGIN
La Sogin in data odierna in una riunione pubblica nel comune di Rotondella ha presentato il suo piano di comunicazione di area all’amministrazione e alle associazioni. Il piano di comunicazione di area rientra tra i programmi della Sogin spa per informare le popolazioni interessate sulle proprie attività svolte negli impianti nucleari, al fine di rendere trasparenti le attività e di tranquillizzare le popolazioni su eventuali rischi secondo quanto previsto dall’ ultimo Decreto Marzano, che da anche ampi poteri gestionali alla Sogin spa in tema di gestione del decommision nucleare, riutilizzo produttivo dei siti, definizione del sito unico nazionale (dopo apposite convenzioni con il governo) e infine compensazioni economiche per i territori che dovranno ospitare le scorie.

– Il Decreto Marzano (DM 2.12.2004) non fa che confermare a SOGIN gli indirizzi operativi emanati nel precedente Decreto Letta (DM 7.5.2001), che danno attuazione agli indirizzi strategici emanati dal Ministro Bersani (Documento al Parlamento 14.12.1999). Il DM 2.12.2004 aggiunge la possibilità di inviare all’estero il combustibile nucleare irraggiato (incluso quello della Trisaia, se sarà possibile).
– In tema di comunicazione non è il Decreto Marzano (2.12.2004) a indicare le responsabilità del gestore dell’impianto, ma il D.Lgs. 230/95 (Titolo I, Sezione II). È sulla base di questa norma che SOGIN conduce le proprie attività di comunicazione nel rispetto delle linee guida internazionali emanate dall’ ONU-IAEA, dall’ OCSE-NEA e dalla Commissione Europea.
– Il Decreto Marzano 2.12.2004 non attribuisce a SOGIN alcun mandato autonomo in tema di definizione del sito unico nazionale e in tema di compensazioni economiche. Il decreto conferma a SOGIN il compito (già conferito dal Decreto Letta 7.5.2001) di fornire supporto tecnico al Ministero delle Attività produttive nelle aree di competenza di quest’ ultimo.

 

Stranamente il sito di TRISAIA è in controtendenza con le attività svolte negli altri impianti nucleari ITALIANI, negli altri siti il combustibile nucleare va all’ estero per il riprocessamento e le comunità festeggiano sotto la propaganda politica. – Il combustibile presente in Trisaia non può essere ritrattato, dal momento che nel mondo non esistono impianti in grado di ritrattare combustibile uranio-torio.
– Per il suddetto motivo le soluzioni che SOGIN sta perseguendo sono, nell’ ordine, lo stoccaggio a secco degli elementi entro contenitori corazzati e il successivo trasporto negli USA (se sarà possibile) o al deposito nazionale (quando sarà disponibile).

 

In Trisaia è invece previsto l’arrivo di materiale nucleare, si tratta delle quindici barrette di Elk River che si trovano presso la Casaccia di Roma utilizzate per altri esperimenti che dovranno ritornare entro il 2006. – Negli anni scorsi l’ ENEA decise di trasportare presso il centro della Casaccia, al fine di analizzarle, alcune delle barrette che componevano gli elementi Elk River della Trisaia.
– La soluzione più razionale è che quelle barrette tornino alla Trisaia per essere gestite insieme agli elementi di combustibile di cui facevano parte.
Il prato verde tanto propagandato per fini eco-comunicativi diventerà produttivo, il terreno della Trisaia anche se formalmente la sogin non ha acquisito la proprietà resterà sotto servitù elettrica come accade per Caorso. – Gli impieghi futuri dell’ area su cui sorge
l’ impianto ITREC saranno decisi in accordo con le istituzioni centrali e locali.
– Non si comprende perché la Trisaia – che non ha mai ospitato un impianto elettrico – si debba considerare “sotto servitù elettrica” (la definizione non vale neppure per il sito di Caorso).
Dopo una riunione sulla comunicazione però i nostri dubbi rimangono e aspettiamo una risposta:
1) sull’utilizzo produttivo di Trisaia che è in attesa di sciogliere il nodo delle barre di elk River che a detta del Dr. Spezia sono di proprietà italiana e che i rapporti diplomatici forse porteranno ad un rientro in USA
– Gli elementi Elk River sono considerati dagli USA proprietà ENEA e che sono in corso trattative intergovernative per convincere gli USA a riprenderseli in carico, eventualmente dietro compenso economico.
2)sulla possibilità che Trisaia diventi sito provvisorio definitivo tra le tante opzioni che lascia intravedere il decreto marzano per le scorie italiane di II e III cat. in sostituzione del deposito nazionale – Non esiste alcuna possibilità che la Trisaia ospiti in futuro un deposito definitivo di materiali radioattivi.
3)Sul futuro dell’ Itrec , che dovrà essere messo in sicurezza secondo i programmi e dove non compare la parola demolizione e impacchettamento come rifiuto o scoria, la sperimentazione sul ciclo uranio torio in altre parti del mondo esiste, se l’impianto è reversibile potrebbe anche funzionare diversamente, in un futuro ritorno del nucleare sarebbe possibile riattivare l’impianto anche a livello industriale oltre che sperimentale con il rischio di creare una Sellafield lucana. – Il futuro obbligato dell’impianto ITREC è lo smantellamento. I programmi di attività di SOGIN – che sono stati e saranno ampiamente illustrati in sede pubblica - passano attraverso lo stoccaggio a secco del combustibile irraggiato e il condizionamento di tutti i materiali radioattivi presenti nell’impianto.
– Anche nell’ipotesi (peraltro molto remota) di una riapertura dell’opzione nucleare in Italia, l’ impianto ITREC, data la sua particolarità, non riveste più alcun interesse né scientifico né industriale.
4) Sulla gestione militare del nucleare in piena guerra globale, in piena militarizzazione del nostro sud, con la nascita della futura base nato di Taranto, considerando che la Sogin ha appalti internazionali ci chiediamo quali esperimenti saranno condotti in Trisaia e a cosa serviranno i laboratori del centro. – Da parte SOGIN non saranno condotti esperimenti di alcun tipo.
– I laboratori SOGIN serviranno alle attività di monitoraggio sotto la sorveglianza dell’ Autorità di controllo, come previsto dalle norme e dai regolamenti vigenti.
5)Sulla sicurezza, che purtroppo non si fa con le belle parole, deve essere prima interna al centro per la salvaguardia di chi vuole lavorare in questi impianti e successivamente esterna per le popolazioni. – La sicurezza dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente è effettivamente al centro delle attenzioni di SOGIN ed è garantita in modo assoluto dal sistema istituzionale di controllo.
6) Su chi controlla i controllori, il monitoraggio ambientale va fatto dalla Sogin e vanno bene l’ Apat e anche l’ Arpab, ma il cerchio deve chiudersi con i tanti comitati cittadini in ottica di massima trasparenza, cosi come avviene nel resto d’ Europa. – SOGIN svolge le proprie attività sotto il controllo del sistema istituzionale, secondo quanto previsto dalle norme e dai regolamenti vigenti.
– Fermo restando per SOGIN l’ obbligo di informare i cittadini, il controllo diretto da parte di questi ultimi ha poco senso in un settore in cui è necessario disporre di conoscenze specialistiche.
– In Italia come nel resto del mondo, il controllo da parte delle amministrazioni locali (e quindi dei cittadini) è comunque possibile in ogni momento, sia direttamente, sia attraverso gli organi istituzionalmente preposti (APAT, ARPA, ASL, Vigili del Fuoco, Forze dell’ Ordine), sia attraverso consulenti indipendenti.
7)Sui Piani di emergenza e il monitoraggio su ambiente e popolazione (mai attivati per la tutela della salute pubblica). – Piani di emergenza e piani di monitoraggio sono sempre stati attivi, lo sono tuttora e lo saranno in futuro, sotto il controllo non di SOGIN ma del sistema istituzionale.
– La competenza in materia di emergenza è della Prefettura, in materia ambientale dell’APAT, in materia sanitaria del Ministero della Salute.
8) Sulla sicurezza fisica del centro che si trova sotto 500 milioni di mc di acqua della diga di Montecotugno, non abbiamo un piano di emergenza dighe e studi scientifici a livello universitario su una possibile tracimazione. – Sulla base degli studi condotti dall’Autorità di bacino, non c’è per l’impianto ITREC alcun rischio associato alla presenza della diga (peraltro edificata dopo l’insediamento dell’ ENEA).
9)Su chi paga i danni al tessuto economico (agricoltura e turismo) e allo sviluppo urbanistico del comune di Rotondella (altro che quattro posti di lavori) per la presenza di questo centro nucleare. – La materia non è di competenza di SOGIN, che è subentrata all’ ENEA con l’unica responsabilitàdi mettere in sicurezza e smantellare l’ impianto, e quindi di rimuovere dal territorio i fattori di rischio esistenti.
Se comunicare significa pubblicizzare un messaggio in modo che i cittadini colgano la bontà del prodotto o del servizio, iniziamo pure a comunicare, però non giochiamo sulle interpretazioni dei decreti, sui termini parafrasati inerenti l’ ecologia e la sicurezza in termini anglosassoni più alla moda.
La comunicazione e i decreti trasformano i prodotti inquinanti in prodotti di normale utilizzo, come la spazzatura di Napoli in ecoballe smaltibile in impianti a biomasse ecologiche per la produzione di energia pulita, le scorie radioattive in combustibile per esperimenti nucleari, i livelli di radioattività fuori norma in radioattività ambientale trascurabile e gli incidenti nucleari sono solo dei malfunzionamenti di impianti I decreti trasformano l’acqua inquinata in acqua potabile e i cittadini e le popolazioni in questo modo non corrono più rischi, ci viene da chiedere se la pubblicità falsa e ingannevole è ancora punita dalla legge?
– SOGIN comunica sulla base di un preciso dovere che è anzitutto etico, ma anche normativo.
Non ha mai “parafrasato” o “trasformato”
alcunché. Al contrario, ha avviato una azione di informazione capillare che, a quanto pare, fino ad oggi è mancata o non ha avuto gli effetti sperati.
– Siamo pronti a recepire qualunque proposta di miglioramento del processo comunicativo, ma riteniamo che comunicare in modo trasparente e completo non possa attirare a SOGIN l’ accusa di fare pubblicità ingannevole.

 

fonte:
comunicato stampa Sogin 08-03-2005

 

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SCIENZA
1. Cosa è la radioattività? e i suoi effetti?
2. L' uomo, le radiazioni corpuscolari ed elettromagnetiche, le radiazioni ionizzanti
3. Le applicazioni della radioattività e delle radiazioni ionizzanti
4. Cosa sono le scorie nucleari?
5. Cosa sono i rifiuti radioattivi? (definizione, classificazione, origine)
6. La gestione dei rifiuti radioattivi

7. Documentazione scientifica in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Come si effettua rilevamento e la misurazione della radioattività? (cenni normativi, strumenti, unità di misura)
 

 
 
NORME
1. La scelta del sito per il deposito di rifiuti nucleari: dall' Enea alla Sogin
2. Scorie nucleari. Il Commissario e la Commissione
3. Il decreto-legge n. 314/03 e la legge di conversione n.368/03
4.
Accordi, norme e raccomandazioni internazionali che non sono state rispettate nella legge 368/03
5.
Risoluzione del Comitato delle Regioni (organo UE) n. 251 del 1998
6. Il Progetto europeo COMPAS
7. Riferimenti normativi in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Guida Tecnica n. 26 - La gestione dei rifiuti radioattivi

9. Le Direttive Europee che disciplinano l’ accesso del pubblico all’ informazione ambientale
10. Il diritto alle informazioni e ai processi decisionali e le sue basi normative
 
 
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1. La commissione parlamentare d' inchiesta Scalia
2. La Task Force Enea
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16. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - relazione integrale
17. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - appendice finale
18. Workshop internazionale sul decommissioning degli impianti nucleari - Roma 2004
 
 
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