Prove false sul deposito nucleare e negli Usa scoppia lo scandalo 18-03-2005 - Per stabilire che era un posto sicuro le autorità americane ci hanno messo oltre 20 anni, producendo un gran numero di studi e ricerche, ma ora si scopre che una parte delle prove portate dagli scienziati per dimostrare che Yucca Mountain è un posto adatto allo stoccaggio delle scorie nucleari potrebbero essere state create ad arte.
A lanciare l' allarme, ripreso dalla stampa Usa, è stato il Dipartimento per l' energia (DOE), spiegando di aver scoperto uno scambio di email tra due tecnici del servizio geologico che getta pesanti ombre su come sarebbero state fornite le rassicurazioni sulla tenuta del deposito atomico alle possibili infiltrazioni di acqua nel corso dei prossimi millenni, prima che le scorie perdano la loro pericolosità.
Il segretario per l' energia Samuel W. Bodman non ha voluto fornire ulteriori dettagli, ma precisando di essere "molto turbato", ha annunciato che il Dipartimento sta esaminando anche dell'altro materiale per verificare l'eventuale esistenza di ulteriori falsi.
Yucca Mountain è un massiccio che sorge nel deserto del Nevada, a circa 160 chilometri da Las Vegas, di grande interesse naturalistico. Dopo anni e anni di verifiche e dossier dai risultati contraddittori, malgrado le forti perplessità espresse dalla comunità scientifica, nel 2002 il presidente George W. Bush ha deciso in via definitiva di farne il sito destinato ad accogliere 70.000 tonnellate di rifiuti ad alta radioattività e combustibile irraggiato, materiale per la maggior parte proveniente dagli impianti nucleari commerciali e in misura minore di origine militare. Una parte dei lavori ha già preso il via e nelle intenzioni della Casa Bianca l'inaugurazione sarebbe dovuta avvenire nel 2010.
Una volta funzionante, Yucca Mountain (l' Italia prima del dietrofront era convinta di aver individuato un sito equivalente a Scanzano Jonico) sarebbe il primo deposito geologico al mondo ad accogliere rifiuti nucleari. Le barre di combustibile usato al momento giacciono infatti conservate presso i reattori nucleari delle centrali, stoccate in vasche d'acqua o in contenitori d'acciaio piazzati su piattaforme di calcestruzzo. Una soluzione provvisoria, ma alla quale l'industria dell'energia nucleare non ha ancora saputo fornire alternative valide. fonte: http://www.repubblica.it/2005/c/sezioni/scienza_e_tecnologia /yucca/yucca/yucca.html Cerchi altre news rifiuti radioattivi? |