Il documento presente in questa pagina è
la relazione integrale e originale (escluse le appendici finali e
le note a pie' di pagina) effettuata dalla Sogin per la
localizzazione del sito unico nazionale per la raccolta delle scorie
nucleari.
(elaborato PDN RT 002 - Rev. 0
- Pag. totali 114)

per le appendici finali della relazione integrale
e originale effettuata dalla Sogin
per conoscere il parere su tale studio
espresso dal Presidente del C.N.R. - prof. Carlo Rubbia - in Commissione
Ambiente alla Camera dei Deputati in data 25.11.03
STUDIO PER LA
LOCALIZZAZIONE DI UN SITO PER IL DEPOSITO NAZIONALE CENTRALIZZATO DEI
RIFIUTI RADIOATTIVI
SOMMARIO
1
-
Premessa
2 -
Indirizzi
istituzionali
3 -
Studi e ricerche pregresse in ambito nazionale
4 -
Criteri generali di sicurezza
5 -
Recuperabilità
dei rifiuti radioattivi
6 -
Inventario dei
rifiuti radioattivi di II categoria
7 -
Inventario dei
rifiuti radioattivi di III categoria
8 -
Metodologia di selezione di un sito profondo in
formazione salina
9 -
Applicazione
della procedura della selezione del sito
10 -
Caratteristiche
sismiche e gro-idrologiche del sito di Scanzano Jonico
11 -
Caratteristiche
ambientali e territoriali dell'area di Scanzano Jonico
12 -
Piano
preliminare di validazione della scelta del sito
13 -
Conclusioni
11 CARATTERISTICHE AMBIENTALI E TERRITORIALI
DELL’AREA DI SCANZANO JONICO
11.1 Vincoli ambientali e territoriali
L’area è interessata dai seguenti vincoli paesaggistico-ambientali:
– vincolo istituito ai sensi della Legge 1497/39 con D.M. 18/4/1985
(dichiarazione di notevole interesse pubblico del territorio della
fascia costiera, del primo entroterra, delle colline e degli altipiani
sito nei comuni di Montescaglioso, Bernalda, Pisticci, Montalbano
Jonico, Policoro, Rotondella, Tursi, Scanzano e Nova Siri).
– vincolo istituito ai sensi della medesima legge 1497/39, per tutte
le coste e i corsi d’acqua pubblici del territorio nazionale per gli
effetti della legge 431/85 (rispettivamente
300 m dalla battigia e 150 m da ciascuna delle sponde), ove già non
altrimenti vincolato.
11.2 Parchi e riserve naturali
Il 30% del territorio della Regione Basilicata è area protetta con un
parco nazionale (Pollino) e due parchi regionali (Gallipoli Cognato -
Piccole Dolomiti Lucane, Parco archeologico-storico nazionale delle
Chiese rupestri del Materano) e sei riserve naturali regionali
(Pantano di Pignola, Lago Piccolo di Monticchio, Abetina di Laurenzana,
Lago Laudemio di Lagonegro, Bosco Pantano di Policoro e Oasi di San
Giuliano).
Di seguito vengono elencate i parchi e le riserve naturali che
interessano l’area del Metaponto.
Queste sono tratte dall’elenco ufficiale delle aree naturali protette
attualmente in vigore relativo al 5° Aggiornamento approvato con
Delibera della Conferenza Stato Regioni del 24.7.2003 e pubblicato nel
Supplemento ordinario n. 144 alla Gazzetta Ufficiale n. 205 del
4.9.2003:
– Riserva naturale Metaponto (superficie 240 ha) alla foce del fiume
Bradano;
– Riserva naturale orientata Bosco Pantano di Policoro (superficie 500
ha) sopra la foce
del Fiume Sinni
Va infine precisato che è in sede di verifica nazionale l’istituzione
del Parco dell’Alta Murgia e in sede regionale la proposta di
istituzione del Parco regionale dei Calanchi.
11.3 Rete Natura 2000
La direttiva “Habitat” rappresenta lo strumento per individuare azioni
che consentano l’uso del territorio e lo sfruttamento delle risorse in
una logica di sviluppo sostenibile per il mantenimento vitale degli
ecosistemi.
Infatti vengono forniti indirizzi concreti per le azioni e per la
costituzione di una rete europea “Natura 2000”, di siti
rappresentativi per la conservazione del patrimonio naturale di
interesse comunitario.
L’attuazione delle politiche di conservazione del patrimonio naturale
è stimolata anche tramite l’introduzione di appositi regolamenti
finanziari che promuovono misure di sostegno per progetti finalizzati
ed iniziative concrete per la conservazione di habitat e specie
(Regolamento life).
Lo scopo della direttiva “Habitat” è quello di contribuire a
salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat
naturali e seminaturali nonché della flora e della fauna selvatica nel
territorio comunitario.
Gli Stati Membri provvedono all’individuazione dei siti di importanza
comunitaria (SIC), intesi come aree destinate a mantenere o a
ripristinare un tipo di habitat naturale e seminaturale o una specie
della flora e della fauna selvatica.
In particolare, a livello nazionale, saranno ritenuti prioritari:
– siti di importanza comunitaria localizzati all’interno di aree
iscritte nell’elenco ufficiale
delle aree protette;
– siti ad elevato grado di vulnerabilità (prossimi a complessi
industriali, ambiti urbanizzati,
ecc.);
– siti ricadenti all’interno di zone umide;
– siti costieri.
Va peraltro precisato che la rappresentazione cartografica di seguito
allegata (figura 11.1) dei Siti di Importanza Comunitaria è stata
redatta dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio –
Direzione per la conservazione della natura.
Dall’analisi della cartografia risulta che i SIC di seguito elencati
si trovano ubicati alle foci dei fiumi Cavone e Basento e interessano
dune e pinete costiere.
– Costa Ionica Foce Cavone IT9220095
– Costa Ionica Foce Basento IT9220085
Infine la Rete Natura 2000, ai sensi della Direttiva "Habitat", è
costituita dalle Zone Speciali di conservazione (ZSC) e dalle Zone di
Protezione Speciale(ZPS).
Attualmente la "rete" è composta da due tipi di aree: le Zone di
Protezione Speciale, previste dalla Direttiva "Uccelli", e i Siti di
Importanza Comunitaria (SIC). Si precisa che tali zone possono avere
tra loro diverse relazioni spaziali, dalla totale sovrapposizione alla
completa separazione.
Dall’analisi della cartografia allegata (figura 11.2) risulta che la
Zona di Protezione Speciale Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica
Foce Sinni IT9220055 ricade alla foce del fiume Sinni.
11.4 Zone archeologiche
Reperti archeologici attestano frequentazioni di genti in epoca
antica. Nelle contrade di Termitito e di Andriace, infatti, sono state
scoperte: anfore in ceramica, idrie e vasi in ceramica nera del
miceneo (XIII-XI sec. a.C.) e nella zona del Cavone ceramiche del
neolitico a bande rosse.
Verso il mare è ubicata la Torre detta Saracena, luogo d’avvistamento,
edificata nel periodo aragonese e adibita poi a faro per i pescatori.
Ha pianta quadrangolare e si erge con severo rigore a forma di
piramide tronca.
In località Terzo Madonna si trova un’altra torre a forma cilindrica.
Nel centro cittadino di Scanzano è presente un grande palazzo
baronale, detto "Palazzaccio" o "Castello di Scanzano".
11.5 Uso del suolo
Dal punto di vista dell’utilizzazione del suolo, i terreni della
fascia costiera del Comune di Scanzano Jonico sono prevalentemente
adibiti a utilizzazione forestale di bosco litoraneo aghifoglie
appartenente alla fascia boscata retrodunale, e, all’interno, a
utilizzazione agricola con oliveti, vigneti e frutteti nel fondovalle
del fiume Cavone. (figura 11.3)
11.6 Popolazione
I dati relativi all’andamento demografico, disaggregati per singolo
comune, evidenziano come il calo della popolazione residente sia un
fenomeno riscontrabile in quasi tutti i comuni della provincia, con le
uniche eccezioni del capoluogo e dei principali comuni costieri (Bernalda,
Nova Siri, Policoro e Scanzano Jonico). La dinamica demografica
positiva in questi casi, pur essendo imputabile principalmente
all’andamento della componente autoctona, è stata sicuramente
rafforzata da saldi migratori di segno positivo. Quest’ultimo fenomeno
è attribuibile al fatto che questi comuni identificano le aree
economicamente più vitali della provincia (il Materano da un lato ed
il Metaponto dall’altro).
11.7 Bibliografia
1. APAT: Guida Tecnica n. 26 “Gestione dei
Rifiuti Radioattivi”
2. SOGIN: Inventario dei materiali provenienti dalle centrali nucleari
della SOGIN e destinati al deposito nazionale per i rifiuti
radioattivi (Aprile 2003)
3. Task Force ENEA per il Sito Nazionale: “Inventario Nazionale dei
Rifiuti Radioattivi – 2000 - 3° edizione”
4. ENEA/NUCLECO: Caratterizzazione radiologica mediante spettrometria
gamma in sito degli impianti e laboratori ENEA (Dicembre 2000)
5. D.F. McGinnes and F. Bruno: Project Report 01-25 - ENEA Inventory
Project 2001- Results of Saluggia data analysis – NAGRA, August 2001
6. D.F. McGinnes and F. Bruno: Project Report 01-29 - ENEA Inventory
Project 2001- Results of Nucleco data analysis, Vol. 1 – NAGRA,
October 2001
7. D.F. McGinnes and F. Bruno: Project Report 01-29 - ENEA Inventory
Project 2001- Results of Nucleco data analysis, Vol. 2 – NAGRA,
October 2001
8. D.F. McGinnes and F. Bruno: Project Report 01-30 - ENEA Inventory
Project 2001- Results of Trisaia data analysis – NAGRA, November 2001
9. D.F. McGinnes and F. Bruno: Project Report 01-33 - ENEA Inventory
Project 2001- Results of Casaccia data analysis – NAGRA, November 2001
10. D.F. McGinnes and F. Bruno: Project Report 01-38 - ENEA Inventory
Project 2001- Results of CISAM, FIAT, FN and Ispra data analyses –
NAGRA, December 2001
11. APAT: Inventario Nazionale dei Rifiuti Radioattivi (Gennaio 2003)
12. Rapporto del Gruppo di Lavoro sulle Condizioni per la Gestione in
Sicurezza dei Rifiuti Radioattivi- Accordo Stato-Regioni del 4
novembre 1999- Conferenza Stato-Regioni, Gennaio 2001
13. IAEA Technical Report Series N. 389
14. U.S. NRC: NUREG CR-4101 “Assay of long lived radionuclides in low
level wastes from power reactors”, April 1985
15. EPRI NP 4037 Final Report “Radionuclide Correlations in low level
radwaste”, June 1985
16. SF-STAT, “A computer code for deriving scaling factors for
Difficult-to-Measure (DTM)
radionuclides in low level waste streams”.
11.8 Tabelle e figure
Figura 11.1 – Siti di importanza comunitaria (SIC)
nell’area di Scanzano Jonico.

Figura 11.2 – Zone di protezione speciale (ZPS)
nell’area di Scanzano Jonico.

Figura 11.3 – Uso del suolo nella zona di Scanzano
Jonico (fonte: Piano Paesistico di Area Vasta Metapontino).

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