Zona NucleareIl sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari ,
la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi,
le situazioni ambigue di una vicenda attorno cui girano Miliardi di Euro

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Il sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari , la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi  italiano

    The only national site for collection of nuclear wastes in Italy, Sogin, Personages, Rules, radioactive wastes business  english
    Le seul site national pour la récolte des déchets nucléaires en Italie, le Sogin, les Personnages, les Règles, le business des déchets radioactifs  francais
    イタリアにおける国の統合核廃棄物処分場、la Sogin(核施設管理株式会社)、重要人物、法規、放射性廃棄物ビジネス  japanese
    El único “sitio nacional” por la recolección de la basura nuclear en Italia, la SOGIN, los personajes, las normas, el negocio de los desechos radiactivos  espanol
    Einziges Atommüll-Endlager in Italien, die SOGIN, die Mitwirkenden, die Normen, der Business des radioaktiven Abfalls  deutsch

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2. What is SOGIN - Nuclear Plant Management?
3. What is ANPA (now called APAT)?
4. Decommissioning in Italy - National fact sheet
5. Status of decommissioning activities of Italian Nuclear Power Plants
6. More info about Scanzano Jonico (or Ionico) and nuclear waste repository
7. Italy to send nuclear waste abroad for disposal and UK to keep foreign nuclear waste


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Il documento presente in questa pagina è la relazione integrale e originale (escluse le appendici finali e le note a pie' di pagina) effettuata dalla Sogin per la localizzazione del sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari.
(elaborato PDN RT 002 - Rev. 0 - Pag. totali 114)

 

per le appendici finali della relazione integrale e originale effettuata dalla Sogin


per conoscere il parere su tale studio espresso dal Presidente del C.N.R. - prof. Carlo Rubbia - in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati in data 25.11.03





STUDIO PER LA LOCALIZZAZIONE DI UN SITO PER IL DEPOSITO NAZIONALE CENTRALIZZATO DEI RIFIUTI RADIOATTIVI



 
SOMMARIO

 
1 - Premessa
  2 - Indirizzi istituzionali
  3 - Studi e ricerche pregresse in ambito nazionale

  4 - Criteri generali di sicurezza
  5 - Recuperabilità dei rifiuti radioattivi
  6 - Inventario dei rifiuti radioattivi di II categoria

  7 - Inventario dei rifiuti radioattivi di III categoria
  8 - Metodologia di selezione di un sito profondo in formazione salina
  9 - Applicazione della procedura della selezione del sito
10 - Caratteristiche sismiche e gro-idrologiche del sito di Scanzano Jonico
11 - Caratteristiche ambientali e territoriali dell'area di Scanzano Jonico
12 - Piano preliminare di validazione della scelta del sito
13 - Conclusioni


 




7  INVENTARIO DEI RIFIUTI RADIOATTIVI DI III CATEGORIA


7.1 Premessa

La Guida Tecnica n. 26 definisce come rifiuti di III categoria i rifiuti ad alta attività e/o quelli contenenti quantità significative di radionuclidi a lunga vita, la cui concentrazione di radioattività, a seguito dei processi di trattamento e condizionamento, supera, all’atto dello smaltimento, i valori indicati nella Tabella 1 della Guida Tecnica n. 26 dell’APAT (Tabella 5.1 del presente Studio).
Tale categoria può includere anche il combustibile irraggiato, qualora rientri nella definizione di “rifiuti radioattivi” secondo l’art. 4 comma 3 lettera i del D.L.vo 241/00.
L’inventario dei rifiuti radioattivi di III categoria da conferire al deposito definitivo comprende, in particolare:
– Il combustibile irraggiato presente sul territorio nazionale e non inviato al riprocessamento;
– Il combustibile irraggiato di proprietà italiana provvisoriamente stoccato all’estero;
– I rifiuti ad alta attività vetrificati che dovranno tornare in Italia a seguito del riprocessamento
in Inghilterra (BNFL, Sellafield) del combustibile irraggiato delle centrali nucleari
italiane;
– I rifiuti di III categoria derivanti dal passato esercizio degli impianti nucleari italiani;
– I rifiuti di III categoria che saranno prodotti dalle operazioni di decontaminazione e
smantellamento degli impianti nucleari.
Vengono inclusi in questo inventario anche le sorgenti radioattive dismesse da ospedali, industrie, centri di ricerca.


7.2 Combustibile irraggiato

La strategia dell’ENEL circa la chiusura del ciclo del combustibile nucleare è stata fino alla fine degli anni ’80 quella del riprocessamento.
Questa strategia, seguita all’epoca dalla gran parte degli esercenti d’impianti nucleari nel mondo, era economicamente giustificata dall’elevato valore di mercato dei materiali fissili recuperati (uranio e plutonio).
La moratoria italiana sull’energia nucleare in seguito al referendum del 1987 ed il successivo abbandono dell’opzione nucleare da parte dell’ENEL, assieme alle mutate condizioni del mercato internazionale delle materie fissili (in particolare con riferimento al valore del plutonio), hanno radicalmente modificato le condizioni che avevano portato alla scelta del riprocessamento.
A partire dall’inizio degli anni ’90 la strategia ENEL è stata quella di rispettare i contratti già in essere inviando al riprocessamento le quantità di combustibile previste, di non stipularne di nuovi e di immagazzinare temporaneamente sui siti delle centrali, in contenitori a secco, il restante combustibile irraggiato (circa 230 tonnellate d’uranio e plutonio) in attesa di inviarlo al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

Analogamente, gli impianti sperimentali del ciclo del combustibile nucleare (ENEA e
CCR Ispra), avendo dovuto sospendere le attività, conservano tuttora in giacenza materiale
nucleare irraggiato derivante dalla fase di esercizio degli impianti medesimi.
La situazione attuale del combustibile irraggiato presente in Italia è riportata nella tabella 7.1
A questo inventario di combustibile irraggiato va aggiunta la quota di proprietà SOGIN del combustibile, attualmente stoccata in Francia presso la centrale SUPERPHENIX di Creys-Malville, pari a 121 elementi di combustibile al plutonio (MOX) irraggiati, per un totale di circa 62 T/HM .
Pertanto, l’inventario totale di combustibile irraggiato da inviare al deposito nazionale è quello indicato nella tabella 7.2.

Tutto il combustibile di Garigliano e Latina è stato già rimosso dagli impianti. In particolare:
– Il combustibile di Garigliano è stato trasferito, anni fa, in parte all’impianto di riprocessamento
di Sellafield (UK) della BNFL ed in parte nel deposito realizzato nella piscina
dell’ex reattore Avogadro Saluggia (Vercelli). Di tale combustibile è previsto l’invio a Sellafield per il riprocessamento, nel quadro di un programma di trasporti avviato il 6 aprile
2003 e di cui è previsto il completamento nel 2005.
– Tutto il combustibile irraggiato proveniente dalla centrale di Latina è stato inviato al riprocessamento (Sellafield, BNFL) perché la sua particolare natura non ne consente lo
stoccaggio a lungo termine.

Per il combustibile irraggiato attualmente presente nelle piscine degli impianti di Trino, Caorso e Saluggia (ad eccezione del quantitativo di combustibile del Garigliano da inviare al riprocessamento, come appena detto), in attesa della disponibilità del deposito nazionale validato anche per la III categoria, si procederà allo stoccaggio a secco in apposite strutture da realizzare presso gli attuali siti di deposito temporaneo.
A tal fine, il combustibile verrà sigillato in contenitori schermanti adatti sia allo stoccaggio sia al successivo trasporto al deposito nazionale (cask “dual purpose”).

Anche per i combustibili irraggiati presenti nei centri di Ispra, Casaccia e Trisaia è previsto lo stoccaggio a secco in cask dual purpose collocati temporaneamente negli stessi siti.
Per quanto riguarda il combustibile irraggiato Superphénix, si prevede di mantenere lo stoccaggio del combustibile presso l’Impianto di Creys Malville, fino a quando non sarà disponibile in Italia il deposito nazionale; ciò consentirà il trasporto diretto dalla centrale di Creys-Malville al deposito nazionale, evitando di realizzare apposite strutture di stoccaggio intermedio in Italia. La Tabella 7.3 riassume la situazione del combustibile irraggiato a seguito dello stoccaggio a secco in contenitori “dual purpose”.


7.3 Rifiuti ad alta attività vetrificati

Nel passato l’ENEL ha destinato al riprocessamento circa 1628 t di combustibile irraggiato a fronte delle 1864,3 t utilizzate complessivamente nelle quattro centrali nucleari di Latina, Trino, Garigliano e Caorso, pari a circa l’87% del totale.
Tuttavia, l’obbligo di ricevere in ritorno i rifiuti radioattivi prodotti dal riprocessamento riguarda solo i contratti stipulati dopo il 1978, che comprendono circa 573 tonnellate di combustibile Magnox (LATINA) e circa 105 tonnellate di combustibile a ossido di uranio (TRINO,GARIGLIANO)

In tabella 7.4 sono riportate in dettaglio le stime totali dei rifiuti prodotti nel riprocessamento a Sellafield dei combustibili irraggiati, prendendo a riferimento l’opzione attualmente negoziata con BNFL (“waste substitution”), in base alla quale verranno restituiti all’Italia solo rifiuti ad alta attività vetrificati, includendo in tale quota anche quelli che “sostituiscono”, in termini di equivalenza del potenziale tossico-radiologico, i rifiuti a media attività cementati e i rifiuti a bassa attività cementati.
A questi, andranno aggiunti ulteriori 100 contenitori di prodotto vetrificato nel caso in cui i rifiuti radioattivi liquidi a più elevata radioattività attualmente stoccati nei serbatoi dell’impianto Eurex di Saluggia saranno solidificati mediante vetrificazione (opzione “CORA”). Anche per i vetri ad alta attività è previsto un periodo di stoccaggio temporaneo a secco in speciali cask dual purpose (del tutto simili a quelli per il combustibile irraggiato), in attesa del trasferimento al deposito unico nazionale.

In Tabella 7.5 è illustrata la situazione di stoccaggio dei vetri nei cask.


7.4 Altri rifiuti di III categoria

Altri rifiuti di III categoria sono quelli, generalmente condizionati in matrice cementizia, prodotti nel corso del passato esercizio degli impianti, e i rifiuti che saranno prodotti nel corso delle operazioni di decontaminazione e smantellamento degli impianti.
Per i dati di inventario relativi a tali rifiuti, trattandosi in massima parte di stime, valgono le stese considerazione riportate a proposito dei rifiuti di II categoria.
La tabella 7.6 fornisce la valutazione più aggiornata, in base ai dati al momento disponibili,
dell’inventario volumetrico dei rifiuti di III categoria diversi dal combustibile irraggiato e dai vetri. I valori riportati in tabella 7.6 sono da considerare come conservativi: in realtà, con una gestione appropriata, in particolar modo dei rifiuti da decommissioning, è ragionevole ritenere che i volumi finali potranno essere considerevolmente inferiori.


7.5 Sorgenti dismesse

La tabella 7.7 fornisce i dati riguardanti le sorgenti radioisotopiche dismesse attualmente in giacenza nei vari siti.
 

7.6 Conclusioni

La tabella 7.8 raccoglie in un unico quadro riassuntivo l’inventario di tutte le tipologie di rifiuti di III categoria da conferire al deposito unico nazionale.
 


7.7 Tabelle e figure

Tabella 7.1 - Situazione attuale del combustibile irraggiato presente in Italia.


Tabella 7.2 – Inventario complessivo del combustibile irraggiato da stoccare in Italia.


Tabella 7.3 - Cask necessari per lo stoccaggio a secco del combustibile.

 

Tabella 7.4 - Stima dei rifiuti di III Categoria vetrificati.


Tabella 7.5 - Stoccaggio dei contenitori dei vetri nei cask.


Tabella 7.6 - Inventario volumetrico dei rifiuti di III categoria (stime) esclusi il combustibile irraggiato ed i residui di riprocessamento vetrificati.


Tabella 7.7 - Sorgenti dismesse


Tabella 7.8 - Inventario complessivo dei rifiuti radioattivi di III categoria da conferire al deposito.



 

 

 



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