Zona NucleareIl sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari ,
la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi,
le situazioni ambigue di una vicenda attorno cui girano Miliardi di Euro

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Il sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari , la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi  italiano

    The only national site for collection of nuclear wastes in Italy, Sogin, Personages, Rules, radioactive wastes business  english
    Le seul site national pour la récolte des déchets nucléaires en Italie, le Sogin, les Personnages, les Règles, le business des déchets radioactifs  francais
    イタリアにおける国の統合核廃棄物処分場、la Sogin(核施設管理株式会社)、重要人物、法規、放射性廃棄物ビジネス  japanese
    El único “sitio nacional” por la recolección de la basura nuclear en Italia, la SOGIN, los personajes, las normas, el negocio de los desechos radiactivos  espanol
    Einziges Atommüll-Endlager in Italien, die SOGIN, die Mitwirkenden, die Normen, der Business des radioaktiven Abfalls  deutsch

   ENGLISH REPORT
1. I.A.E.A. report of nuclear power development in Italy
2. What is SOGIN - Nuclear Plant Management?
3. What is ANPA (now called APAT)?
4. Decommissioning in Italy - National fact sheet
5. Status of decommissioning activities of Italian Nuclear Power Plants
6. More info about Scanzano Jonico (or Ionico) and nuclear waste repository
7. Italy to send nuclear waste abroad for disposal and UK to keep foreign nuclear waste


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News sul problema "rifiuti radioattivi in Italia"
Prospettive per i futuri sviluppi della questione "scorie nucleari" in Italia 
(in base agli eventi aggiornati a Luglio 2005)

 

La legge n. 368 del 24 dicembre 2003 di conversione del decreto 314/03 (decreto "Scanzano") stabilisce che:

  • I rifiuti nucleari di I e II categoria saranno messi in sicurezza secondo quanto verrà stabilito da un apposito decreto del Presidente del Consiglio
  • Solo i rifiuti nucleari di III categoria e il combustibile irraggiato devono venire sistemati in un deposito nazionale in formazione geologica profonda


Nessun paese al mondo ha già realizzato e ha già in funzione un deposito in formazioni geologiche profonde per rifiuti nucleari di III categoria
(cioè per i rifiuti nucleari con un' "attività radioattiva" a vita lunga, detti perciò "rifiuti a alta attività"). Solo l’Italia vuol perseguire una direzione così economicamente e tecnicamente impegnativa, e salta agli occhi la sproporzione tra la decisione di realizzare un deposito geologico in profondità per rifiuti di III categoria e il modesto quantitativo esistente in Italia di questi rifiuti che assommano a 8629 metri cubi di cui 6957 già condizionati e 1657 da condizionare. L’ingombro finale di questo materiale (compreso il combustibile irraggiato), assomma a circa 20.000 metri cubi, cioè pari al volume di un palazzo di media grandezza.
(fonte: Inventario rifiuti ANPA 31.12.02)

E ancora:
l’impegno di realizzare un deposito geologico di III categoria richiede una enorme quantità di indagini e studi prima di arrivare ad una conclusione: cosa non ancora avvenuta per nessun altro Stato in Europa e nel Mondo che detiene quantitativi di rifiuti nucleari superiori ai nostri.

Solo l’Italia ha fatto una scelta del genere e lo ha fatto soprattutto:

  • avendo una quantità così modesta di materiale di III categoria tale da non giustificare l'investimento di una tale stratosferica somma di denaro pubblico per la costruzione di un deposito in formazione geologica profonda

  • prima ancora di studiare seriamente il problema e non tenendo conto dei lavori svolti dalla "Task Force" Enea che ha escluso per l'Italia l’ipotesi di un deposito geologico in profondità per i rifiuti di III categoria

  • in assenza di un' autorità di sicurezza indipendente da organismi politici e con l' accentramento di molte funzioni tecniche, scientifiche e procedurali in una sola entità (Il Commissario straordinario Carlo Jean) con potere di deroga rispetto al quadro normativo vigente nazionale

  • affidando ad una società (Sogin) i compiti di attuazione, informazione e realizzazione del deposito, e la stessa società è intestataria di tutte le licenze ed autorizzazioni connesse alla produzione e gestione dei rifiuti radioattivi in Italia

  • in contrasto col principio internazionele della trasparenza e della messa a disposizione del pubblico delle informazioni tecniche, scientifiche, dei criteri ingegneristici e di sicurezza adottati

per capire meglio la distinzione la distinzione tra depositi superficiali, depositi in cavità sotterranee, deposito in miniera, depositi in formazioni geologiche profonde

gli accordi, le norme e le raccomandazioni degli organismi internazionali che non sono state rispettate dal punto di vista procedurale e scientifico

per capire meglio cosa sono i "rifiuti radioattivi" e la loro classificazione in categorie


cosa sono le scorie nucleari?

 

E' bene ricordare (per evitare fin da subito di non cadere in confusione) infatti che:

- il "Wipp" (il deposito di sale degli USA che spesso è stato paragonato al sito di Scanzano Ionico) non potrà mai ospitare i rifiuti di terza categoria, in quanto si è accorti che il sale non basta a garantire la massima sicurezza

- lo "Yucca Mountain"
(il nuovo deposito USA in fase di inizio lavori) è stato scelto solo dopo 20 anni di studi e oltre due miliardi di dollari spesi in ricerca. Ma pur tuttavia restano ancora dubbi sull’affidabilità nel tempo di questo immenso deposito che si trova in pieno deserto, in un contesto geologico stabile, in zona con clima secco, a oltre 40 km dal torrente più vicino, lontano da qualsiasi strada, ferrovia e centro abitato

- la miniera di sale di Gorleben (in Germania)
dopo oltre 10 anni sono di studi ha evidenziato la non effettiva idoneità del sale a rispondere ad alcuni requisiti ritenuti oggi necessari per lo smaltimento dei rifiuti ad alta attività (la Germania ha anche avuto altre due miniere di sale adibite allo stoccaggio dei rifiuti radioattivi: Asse e Morsleben. Per entrambe sono state attuate già da tempo le procedure per la chiusura del sito)

 

 

Inoltre è necessario e si auspica un cambiamento di atteggiamento nel procedere da parte della Sogin. Ed anche le tante esternazioni formali e informali provenienti dalla Sogin (oltrechè da molti organi di stampa) relative ad interventi da effettuare sulle scorie o alla scelta di un sito unico per il loro stoccaggio, non hanno fatto altro che accrescere la tensione generale tra la popolazione, particolarmente in alcune aree territoriali del paese. Non si vuol criticare un governo "a priori" in quanto di un certo orientamento politico (centrodestra o centrosinistra non conta quando si discute di aspetti scientifici), tuttavia aver messo a capo della Sogin il generale Carlo Jean è stato un errore perchè ha dato nuova energia a chi è contro il nucleare.
Non si mettono in discussioni le capacità e la validità del generale Carlo Jean, ma chi conosce e ha analizzato la nascita dei movimenti anti-nucleari sa bene che le loro tesi si basano su alcuni punti fondamentali: il collegamento del nucleare civile al mondo militare, la tendenza a insabbiare eventuali errori o incidenti, la gestione autoritaria, la segretezza, la non trasparenza.
Ebbene la Sogin ha operato in modo tale da avallare le tesi dell' antinuclearismo. In realtà, in un paese come l' Italia (dove è stato accantonato ormai il nucleare come fonte di energia), sarebbe stato più valido e serio da parte della Sogin puntare sul far capire il problema delle scorie nucleari ai cittadini, anziché creare una situazione giustamente ingestibile sul piano della emotività. Le proteste della Sardegna, della Toscana, del Lazio, della Puglia e della Basilicata sono frutto non di "sciocco campanilismo regionale" (come hanno detto alcuni), ma delle decisioni scelte con troppa fretta, poca responsabilità e scarse giustificazioni scientifiche.

Sarebbe il caso che, almeno per una materia così delicata, politici, politicanti e militari evitassero di esercitare forti pressioni e lasciassero maggiore campo libero e tempo agli studiosi e agli esperti per risolvere la questione.
 

12-11-2004 - A un anno dalla vicenda Scanzano, non si profilano nuove ipotesi sulla località destinata a ospitare tutti i rifiuti radioattivi oggi presenti sul territorio nazionale. Anzi, non è stata nemmeno costituita la commissione di super esperti che dovrebbe indicare entro il prossimo 10 gennaio 2005 la sede del deposito nazionale di sostanze tossiche. Tonnellate e tonnellate di scorie nucleari dunque sono destinate a restare ancora a lungo dove si trovano, cioè sparpagliate per la penisola. A meno di una improvvisa accelerazione dei tempi, infatti, è pressochè certo - secondo gli addetti ai lavori - che il termine del 10 gennaio non verrà rispettato e che la decisione finale finirà nelle mani della Presidenza del Consiglio. La legge 368, che ha regolato il dopo Scanzano, infatti prevede che, qualora non si raggiunga l' intesa entro il termine fissato, sia attribuita alla presidenza del consiglio la scelta definitiva del sito.
 

05-03-2005 - Il Consiglio dei Ministri ha prorogato lo stato di emergenza relativo allo smaltimento di rifiuti radioattivi dislocati nel nostro Paese fino al 31 dicembre 2005. Accanto a questa decisione anche il rinnovo del mandato del commissario delegato per l’emergenza Carlo Jean.

 

 

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  SCIENZA
1. Cosa è la radioattività? e i suoi effetti?
2. L' uomo, le radiazioni corpuscolari ed elettromagnetiche, le radiazioni ionizzanti
3. Le applicazioni della radioattività e delle radiazioni ionizzanti
4. Cosa sono le scorie nucleari?
5. Cosa sono i rifiuti radioattivi? (definizione, classificazione, origine)
6. La gestione dei rifiuti radioattivi

7. Documentazione scientifica in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Come si effettua rilevamento e la misurazione della radioattività? (cenni normativi, strumenti, unità di misura)
 

 
 
NORME
1. La scelta del sito per il deposito di rifiuti nucleari: dall' Enea alla Sogin
2. Scorie nucleari. Il Commissario e la Commissione
3. Il decreto-legge n. 314/03 e la legge di conversione n.368/03
4.
Accordi, norme e raccomandazioni internazionali che non sono state rispettate nella legge 368/03
5.
Risoluzione del Comitato delle Regioni (organo UE) n. 251 del 1998
6. Il Progetto europeo COMPAS
7. Riferimenti normativi in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Guida Tecnica n. 26 - La gestione dei rifiuti radioattivi

9. Le Direttive Europee che disciplinano l’ accesso del pubblico all’ informazione ambientale
10. Il diritto alle informazioni e ai processi decisionali e le sue basi normative
 
 
QUESTIONE
        SCORIE ITALIA
1. La commissione parlamentare d' inchiesta Scalia
2. La Task Force Enea
3. L' Inventario   Nazionale dei Rifiuti Radioattivi - ENEA 2000
4. Il GIS (Sistema Informativo Geografico) della Task Force Enea
5. Il GIS (Sistema Informativo Geografico) del GSP3 - SITO
6. Carlo Jean, un Generale molto militare, poco nucleare...
7. I mille incarichi del prof. Paolo Togni - vice della Sogin e tanto altro...
8. La Sogin Spa e il nucleare in Italia
9. Le attività della Sogin
10. Il parere che Carlo Rubbia ha esposto in Parlamento
11.
Il parere degli esperti: J.K. Mitchell, B. De Vivo, P.Risoluti, T. Regge
12. Quali fattori per la scelta: scientifici? ...o forse politici?
13. Il referendum sul nucleare del 1987
14. Mappa degli attuali depositi di materiale radioattivo in Italia
15.
La situazione in Italia dei rifiuti radioattivi
16. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - relazione integrale
17. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - appendice finale
18. Workshop internazionale sul decommissioning degli impianti nucleari - Roma 2004
 
 
DOSSIER ITALIA
1. L' ecomafia dei rifiuti in Italia
2. Il traffico di materiale ferroso contaminato alle fonderie
3. Navi affondate e sospetti: i traffici di rifiuti pericolosi e radioattivi
4. La legge-delega sull'ambiente: effetti, personaggi, valutazioni
5. Il Ministro dell’Ambiente Matteoli: paralisi o no?

6. La costruzione del "sito unico": l'Impregilo e la B.N.L. in prima linea?
7. A Taranto una base USA per i sottomarini nucleari?
8. Il rischio attentati terroristici legati ai depositi di scorie radioattive
 
 
DOSSIER MONDO
1. La situazione in Europa dei rifiuti radioattivi
2. I depositi per lo smaltimento dei rifiuti nucleari nel mondo
3.
Il problema delle scorie radioattive in USA

4. Il problema delle scorie radioattive in Russia
5. L'impianto di Sellafield in Gran Bretagna per il trattamento di rifiuti nucleari
6.
Lo smantellamento degli arsenali nucleari, l' uranio altamente arricchito (HEU), il plutonio e il mox
7. Il costo per la conservazione e lo smaltimento definitivo del materiale radioattivo
 
 
PROGETTI
        SPERIMENTALI
        E ALTERNATIVI
1. Lo smaltimento sotto i fondali marini
2.
La "trasmutazione" dei nuclei radioattivi a vita media-lunga in elementi stabili e il "motore" di Rubbia

3. Il Sole come discarica per le scorie nucleari
4. L'uso civile e bellico dell' uranio impoverito (il "prodotto di scarto")
5. Il batterio che ripulisce dalla radioattività
 

 


 

   

last update January 2006     ::     online since 19 December 2003