Smaltimento rifiuti tossici e
radioattivi: illegalità al 30% nel 2004
22-12-2004 - Rifiuti tossici che
spariscono nel nulla (30 chili su 100), stoccaggio e smaltimento di
scarti radioattivi illegali (27 su 77 controlli): questa l' Italia
dell' eco-illegalità che ferma al 30% il tasso di aggressione alle
norme ambientali. Lo rileva il rapporto di fine anno del Comando
Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente (Ccta) presentato questa
mattina alla presenza del Comandante, generale Raffaele Vacca. In
tutto, dal primo gennaio al 20 dicembre 2004, sono stati 12.674 i
controlli condotti dai Carabinieri per un totale di 3.822 infrazioni
pari a un livello di illegalità generale del 30% (era del 29% nel
2003). Rispetto allo scorso anno, evidente l'aumento del numero di
controlli: 3.000 in più rispetto al 2003 (12.674 contro 9.691).
Successo sul fronte repressione con 80 arresti (erano 2-3 solo due
anni fa) e 905 sequestri per un valore di 760,5 milioni di euro. E' il
settore rifiuti quello che fa registrare l' emergenza maggiore.
Soprattutto per quelli tossici. Ogni 100 chili di scarti pericolosi
prodotti in Italia da industrie e laboratori artigianali, 30 vengono
smaltiti in modo illegale e spariscono nel nulla. Si tratta, scrivono
i Carabinieri ''di una montagna di sostanze, spesso tossiche e
cancerogene che vanno ad avvelenare terra, acqua e aria del nostro
paese, in particolare delle regioni del ud''. Ma negli ultimi anni il
fenomeno non risparmia nessuno. ''Inquietanti'' sono stati nel 2004
gli episodi ''di smaltimento occulto di rifiuti speciali pericolosi
anche in regioni che normalmente vivono la questione rifiuti in modo
ordinario''. Secondo il generale Vacca, in particolare, ''non esiste
ora in Italia nessuna regione esente da questa problematica. Se nel
meridione d' Italia gli interessi economici legati alla gestione del
ciclo dei rifiuti si esprimono con il controllo della criminalità
organizzata - ha proseguito - nel settentrione un' imprenditoria
"deviata" ricerca la complicità e il sostegno delle amministrazioni
locali e della burocrazia corrotta''. Un traffico, quello illegale dei
rifiuti, pari - ha sottolineato il gen. Vacca - a quello di
stupefacenti, armi e contrabbando ''con un giro di affari illecito
pari a 132 miliardi di euro negli ultimi dieci anni''. Sul fronte
delle sostanze radioattive, nel 2004 sono stati eseguiti 77 controlli
di cui 27 non conformi, 47 persone segnalate e 12 sequestri.
Abbandono di vecchie sorgenti ancora attive ma inutilizzabili ai fini
diagnostici o industriali, radiografie e gammagrafie industriali i
settori con più irregolarità. E contro il rischio radioattivo e
chimico il Noe si sta dotando di un laboratorio mobile e 2 automezzi
da ricognizione per indagini immediate: si tratta di un laboratorio
mobile Mercedes-Benz Unimog U5000L, il più grande, che consente di
effettuare analisi terra-aria e di trasmettere, in tempo reale, via
satellite, i dati raccolti e di due unità più piccole da ricognizione
per le indagini più rapide e sul posto. Per quanto riguarda poi le
industrie a rischio, nel 2004 sono state 238 le ispezioni eseguite,
100 quelle non conformi con 265 violazioni penali, 45 sequestri e 101
persone segnalate. Un' attività, quella 2004 del Comando Carabinieri
per la Tutela dell'Ambiente, che ha all' attivo 9 operazioni di
rilievo tra cui si segnala quella denominata ''Re Mida'', in Campania.
Operazione simbolo per ciò che il traffico di rifiuti rappresenta in
termini di profitto: nel solo periodo monitorato è stato calcolato che
gli indagati hanno movimentato circa 40.000 tonnellate di rifiuti con
un guadagno illecito pari a circa 6 milioni di euro al quale va
aggiunta l' evasione dell' ecotassa per un ammontare di 500.000 euro.
Il tutto, sottolineano i militari della tutela dell'ambiente, senza
rischiare scontri o concorrenze spietate come per esempio stupefacenti
e racket. Infine, nel bilancio annuale del Comando Carabinieri per la
tutela dell'Ambiente, spicca anche l' attività senza sosta della linea
diretta con i cittadini attraverso il numero verde (800-253608): 678
interventi dei quali 447 con esito positivo. In particolare, 178 hanno
riguardato richiesta di informazioni con totale esito positivo; 116
discariche abusive (78 con esito positivo); 89 le emissioni in
atmosfera (43 con esito positivo); 74 l' abusivismo edilizio (34 con
esito positivo) e 70 flora e fauna (28 con esito positivo)
[1] La metodologia più comune
di smaltimento illegale di materiale radioattivo - spiegano gli
investigatori - consiste "nell' abbandono di vecchie sorgenti ancora
attive ma inutilizzabili ai fini diagnostici o industriali": sin
qui il caso più eclatante è stato quello dell' abbandono di due
sorgenti di cesio-137 in un cantiere dismesso della metropolitana di
Napoli, che ha portato alla denuncia in stato di libertà di una serie
di persone. Altra categoria di impieghi, "per cui si sono talvolta
evidenziate irregolarità di svolgimento delle pratiche, è quella delle
radiografie e delle gammagrafie industriali". [2]
fonte:
http://www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/governo/20041222173633204329.html
[1]
http://www.agi.it/news.pl?doc=200412221703-1142-RT1-CRO-0-NF40&page=0&id=agionline.energia
[2]
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