Zona NucleareIl sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari ,
la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi,
le situazioni ambigue di una vicenda attorno cui girano Miliardi di Euro

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Il sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari , la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi  italiano

    The only national site for collection of nuclear wastes in Italy, Sogin, Personages, Rules, radioactive wastes business  english
    Le seul site national pour la récolte des déchets nucléaires en Italie, le Sogin, les Personnages, les Règles, le business des déchets radioactifs  francais
    イタリアにおける国の統合核廃棄物処分場、la Sogin(核施設管理株式会社)、重要人物、法規、放射性廃棄物ビジネス  japanese
    El único “sitio nacional” por la recolección de la basura nuclear en Italia, la SOGIN, los personajes, las normas, el negocio de los desechos radiactivos  espanol
    Einziges Atommüll-Endlager in Italien, die SOGIN, die Mitwirkenden, die Normen, der Business des radioaktiven Abfalls  deutsch

   ENGLISH REPORT
1. I.A.E.A. report of nuclear power development in Italy
2. What is SOGIN - Nuclear Plant Management?
3. What is ANPA (now called APAT)?
4. Decommissioning in Italy - National fact sheet
5. Status of decommissioning activities of Italian Nuclear Power Plants
6. More info about Scanzano Jonico (or Ionico) and nuclear waste repository
7. Italy to send nuclear waste abroad for disposal and UK to keep foreign nuclear waste


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Rifiuti radioattivi all' estero (valutazioni preliminari)

 

19-12-2004 - Entro la fine del 2005 potrebbe partire dall' Italia il primo carico di rifiuti nucleari pericolosi. Entro il 2007, invece, potrebbe essere completata l' operazione export, che, a iniziare da oggi, dovrebbe durare in totale 3 anni: il 2005 dedicato a pratiche burocratiche e autorizzazioni e gli altri due al trasporto vero e proprio. Il materiale (1.300 elementi), viaggerà in speciali contenitori corazzati (da un minimo di 62 a un massimo di 81) preferibilmente su treno. E c'è anche l' ipotesi che il carico venga diviso tra Francia e Inghilterra per risparmiare tempo. Questi, secondo preliminari ma approfondite valutazioni dei tecnici Sogin, i tempi sul trasporto all' estero delle 235 tonnellate di combustibile irraggiato che si trova negli impianti nucleari di Trino Vercellese e Saluggia (Piemonte) e Caorso (Emilia Romagna). La maggior parte del carico prenderà la via della rotaia sia per questioni logistiche sia per la sicurezza. Gli speciali contenitori che trasporteranno il materiale, chiamati in gergo "cask", hanno uno spessore di 20 cm, sono lunghi 4 metri e hanno 2 metri di diametro. Per questo carico eccezionale dovrebbero contenere tra i 16 e i 21 elementi ciascuno.
Per fare un esempio, per il combustibile di Saluggia, il precedente contratto prevede l' invio di 20 elementi ogni 5settimane. Da aprile 2003 a fine gennaio 2005, da Saluggia andranno all' estero 259 elementi per un totale di 13 operazioni di trasporto. La macchina dell' operazione è quindi già pronta. Adesso le scorie che viaggiano su rotaia hanno un convoglio battistrada seguito, a una decina di minuti di distanza, dal convoglio che trasporta i cask quindi arriva il convoglio con il personale specializzato di Sogin, Agenzia per la protezione dell' Ambiente, Vigili del Fuoco, Ferrovie dello Stato e Forze dell'Ordine. Il trasporto è affidato a una società di trasporti su strada, per il passaggio dalla centrale alla stazione, da Trenitalia, quindi dalle Ferrovie Francesi ed eventualmente dalla Bnfl per il passaggio sulla Manica in caso di destinazione Inghilterra.
Per quanto riguarda i rischi, i tecnici Sogin rassicurano: ''Per Saluggia l' Arpa regionale ha certificato zero impatto ambientale, quindi stiano tranquilli tutti quelli che sollevano dubbi di pericolosità''.
Ma prima del trasporto effettivo, va oliata la macchina della burocrazia. Per la pubblicazione del decreto e dell' ordinanza i tecnici Sogin pensano a non meno di una trentina di giorni. Quindi partirà la gara internazionale, e sono altri 60 giorni, poi altri 3 mesi per l'aggiudicazione e si arriva a metà 2005.
Scattano poi tutte le procedure per ottenere le autorizzazioni. Iter che per Saluggia, per esempio, ha richiesto 6 mesi. Entro la fine del 2005 potrebbe quindi presumibilmente partire il primo carico. Ancora non è assolutamente possibile stabilire invece da dove si inizierà in quanto dipende dalle esigenze dell' impianto destinatario. Il trasporto dall' Italia dovrà anche tenere presente la capacità programmata e del tipo di combustibile richiesto (visto che è diverso a seconda delle
centrali) dall' impianto stesso.
Intanto a Caorso(Piacenza) il sindaco Fabio Callori, 41 anni, (Forza Italia) alla guida da pochi mesi dell'amministrazione comunale, non nasconde la soddisfazione per la fine di un incubo. Per parlare alla popolazione ha deciso di inviare una lettera ai suoi 4.600 concittadini per spiegare tempi e modi del trasferimento delle scorie nucleari della centrale. Scorie che, è fiducioso, non torneranno più a Caorso: ''Il materiale
riprocessato tornerà almeno fra 20 anni, ma sarà collocato in un deposito nazionale che potrebbe anche non essere in Italia'', ha detto annunciando un incontro pubblico dopo le festività. Sul fatto che le scorie rimangano lontane dall' Italia non sono
del tutto convinte Wwf e Greenpeace: ''Il nuovo decreto sta solo esportando il problema e da' l' illusione di una soluzione che in realtà è tutt'altro che definitiva. Va ribadito, infatti - dicono le associazioni - che ciascun paese è responsabile dei
rifiuti nucleari che ha prodotto e che le scorie riprocessate in Francia o Inghilterra dovranno tornare in Italia per la loro collocazione definitiva. A quel punto l' unica scelta possibile sarà quella di un deposito nazionale di superficie, che sia facilmente controllabile e reversibile, scelta questa sostenuta da anni dal mondo scientifico e dagli ambientalisti''

In dettaglio, questa la mappa dei rifiuti nucleari pericolosi che andranno all' estero per essere riprocessati. Si tratta di 235 tonnellate di combustibile irraggiato (ossido di uranio).
Due le province e tre gli impianti interessati, Trino Vercellese e Saluggia (Vercelli) e Caorso (Piacenza):
- CENTRALE TRINO VERCELLESE: 47 elementi* pari a 14,3 tonnellate di uranio attualmente nella piscina della centrale
- SALUGGIA: 49 elementi pari a 15,1 tonnellate stoccati presso il deposito di Avogadro e provenienti dalla centrale di Trino
- SALUGGIA: 63 elementi pari a 12,9 tonnellate provenienti dall' impianto di Garigliano e stoccati presso il deposito di Avogadro
- SALUGGIA: 52 elementi per 2,02 tonnellate provenienti da Trino e stoccati presso il centro Eurex
- CAORSO: 1.032 elementi pari a 190,4 tonnellate stoccate presso la stessa centrale.

*L'elemento di combustibile e' uno dei componenti fondamentali del reattore nei quali si sviluppa l'energia nucleare. Ogni elemento è composto a sua volta da 64 barrette lunghe 4,5 metri. Le barrette sono canne d'acciaio che contengono pastiglie di uranio impilate.

 

fonte:
notizia ANSA

 

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  SCIENZA
1. Cosa è la radioattività? e i suoi effetti?
2. L' uomo, le radiazioni corpuscolari ed elettromagnetiche, le radiazioni ionizzanti
3. Le applicazioni della radioattività e delle radiazioni ionizzanti
4. Cosa sono le scorie nucleari?
5. Cosa sono i rifiuti radioattivi? (definizione, classificazione, origine)
6. La gestione dei rifiuti radioattivi

7. Documentazione scientifica in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Come si effettua rilevamento e la misurazione della radioattività? (cenni normativi, strumenti, unità di misura)
 

 
 
NORME
1. La scelta del sito per il deposito di rifiuti nucleari: dall' Enea alla Sogin
2. Scorie nucleari. Il Commissario e la Commissione
3. Il decreto-legge n. 314/03 e la legge di conversione n.368/03
4.
Accordi, norme e raccomandazioni internazionali che non sono state rispettate nella legge 368/03
5.
Risoluzione del Comitato delle Regioni (organo UE) n. 251 del 1998
6. Il Progetto europeo COMPAS
7. Riferimenti normativi in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Guida Tecnica n. 26 - La gestione dei rifiuti radioattivi

9. Le Direttive Europee che disciplinano l’ accesso del pubblico all’ informazione ambientale
10. Il diritto alle informazioni e ai processi decisionali e le sue basi normative
 
 
QUESTIONE
        SCORIE ITALIA
1. La commissione parlamentare d' inchiesta Scalia
2. La Task Force Enea
3. L' Inventario   Nazionale dei Rifiuti Radioattivi - ENEA 2000
4. Il GIS (Sistema Informativo Geografico) della Task Force Enea
5. Il GIS (Sistema Informativo Geografico) del GSP3 - SITO
6. Carlo Jean, un Generale molto militare, poco nucleare...
7. I mille incarichi del prof. Paolo Togni - vice della Sogin e tanto altro...
8. La Sogin Spa e il nucleare in Italia
9. Le attività della Sogin
10. Il parere che Carlo Rubbia ha esposto in Parlamento
11.
Il parere degli esperti: J.K. Mitchell, B. De Vivo, P.Risoluti, T. Regge
12. Quali fattori per la scelta: scientifici? ...o forse politici?
13. Il referendum sul nucleare del 1987
14. Mappa degli attuali depositi di materiale radioattivo in Italia
15.
La situazione in Italia dei rifiuti radioattivi
16. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - relazione integrale
17. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - appendice finale
18. Workshop internazionale sul decommissioning degli impianti nucleari - Roma 2004
 
 
DOSSIER ITALIA
1. L' ecomafia dei rifiuti in Italia
2. Il traffico di materiale ferroso contaminato alle fonderie
3. Navi affondate e sospetti: i traffici di rifiuti pericolosi e radioattivi
4. La legge-delega sull'ambiente: effetti, personaggi, valutazioni
5. Il Ministro dell’Ambiente Matteoli: paralisi o no?

6. La costruzione del "sito unico": l'Impregilo e la B.N.L. in prima linea?
7. A Taranto una base USA per i sottomarini nucleari?
8. Il rischio attentati terroristici legati ai depositi di scorie radioattive
 
 
DOSSIER MONDO
1. La situazione in Europa dei rifiuti radioattivi
2. I depositi per lo smaltimento dei rifiuti nucleari nel mondo
3.
Il problema delle scorie radioattive in USA

4. Il problema delle scorie radioattive in Russia
5. L'impianto di Sellafield in Gran Bretagna per il trattamento di rifiuti nucleari
6.
Lo smantellamento degli arsenali nucleari, l' uranio altamente arricchito (HEU), il plutonio e il mox
7. Il costo per la conservazione e lo smaltimento definitivo del materiale radioattivo
 
 
PROGETTI
        SPERIMENTALI
        E ALTERNATIVI
1. Lo smaltimento sotto i fondali marini
2.
La "trasmutazione" dei nuclei radioattivi a vita media-lunga in elementi stabili e il "motore" di Rubbia

3. Il Sole come discarica per le scorie nucleari
4. L'uso civile e bellico dell' uranio impoverito (il "prodotto di scarto")
5. Il batterio che ripulisce dalla radioattività
 

 


 

   

last update January 2006     ::     online since 19 December 2003