Zona NucleareIl sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari ,
la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi,
le situazioni ambigue di una vicenda attorno cui girano Miliardi di Euro

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Il sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari , la Sogin, i Personaggi, le Norme, il business dei rifiuti radioattivi  italiano

    The only national site for collection of nuclear wastes in Italy, Sogin, Personages, Rules, radioactive wastes business  english
    Le seul site national pour la récolte des déchets nucléaires en Italie, le Sogin, les Personnages, les Règles, le business des déchets radioactifs  francais
    イタリアにおける国の統合核廃棄物処分場、la Sogin(核施設管理株式会社)、重要人物、法規、放射性廃棄物ビジネス  japanese
    El único “sitio nacional” por la recolección de la basura nuclear en Italia, la SOGIN, los personajes, las normas, el negocio de los desechos radiactivos  espanol
    Einziges Atommüll-Endlager in Italien, die SOGIN, die Mitwirkenden, die Normen, der Business des radioaktiven Abfalls  deutsch

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1. I.A.E.A. report of nuclear power development in Italy
2. What is SOGIN - Nuclear Plant Management?
3. What is ANPA (now called APAT)?
4. Decommissioning in Italy - National fact sheet
5. Status of decommissioning activities of Italian Nuclear Power Plants
6. More info about Scanzano Jonico (or Ionico) and nuclear waste repository
7. Italy to send nuclear waste abroad for disposal and UK to keep foreign nuclear waste


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Cosa è il reattore nucleare naturale?

 


Nel giugno del 1972 un controllo su una partita di uranio naturale destinata all' Unione Sovietica rilevò una percentuale più bassa di uranio 235 che fece quasi nascere un incidente diplomatico, fino a quando non si scoprì che la causa non era umana, ma naturale. La partita proveniva dalla miniera di Oklo, in Gabon (Africa), e le indagini scientifiche rivelarono che all' incirca due miliardi di anni fa un ingresso naturale di acqua nel giacimento aveva innescato una reazione a catena che è durata per centinaia di migliaia di anni producendo oltre 2500 chili di plutonio e circa 6 tonnellate di prodotti di fissione. Le tracce di questo reattore naturale sono ancora ben chiare, anche se la pericolosità delle sue scorie si è completamente annullata nel corso dei millenni.   [1]

Quindici reattori naturali similari sono stati trovati in Africa. Probabilmente ci sono stati altri reattori naturali in altre aree del mondo, che non sono ancora stati scoperti. Questa reazione naturale era possibile due miliardi di anni fa, ma non lo sarebbe più oggi perchè la percentuale di uranio 235 in natura, che genera la fissione naturale, diminuisce lentamente col tempo. Il quantitativo totale di radioattività naturale oggi molto più basso di quando apparsa la vita sul pianeta, perchè la radioattività naturale diminuisce lentamente.   [2]

Dunque, nel 1972 alcuni scienziati francesi trovarono a loro dire le prove che "forze naturali" avevano creato un reattore nucleare naturale raffreddato ad acqua che era stato attivo a Oklo (Gabon), nell’Africa occidentale, per ben un milione di anni.
La notizia fu data dal Dr. F. Perrin, ex presidente del "Commissariat à l’Energie Atomique" (CEA).
Una reazione nucleare a catena avviene quando dei neutroni creati dalla scissione dell’ uranio bombardano altri atomi di uranio, generando in tal modo altri neutroni.
Se non vi sono sufficienti "moderatori" da ghermire i neutroni in eccesso, si verifica un’esplosione nucleare. Se i moderatori invece sono troppi, il processo si estingue rapidamente. Teoricamente sono necessarie determinate condizioni perché si verifichi una reazione nucleare a catena: la concentrazione dell’uranio deve essere elevata; ci vogliono un moderatore e un raffreddante e la zona deve essere relativamente priva di sostanze atte ad assorbire i neutroni, le quali potrebbero impedire la reazione stessa. Un’ indagine geologica nella regione di Oklo in Gabon così come essa si presentava presumibilmente durante l’Era Pre-Cambriana mise infine in luce l’esistenza di tutte queste condizioni. Si calcola che il "reattore" naturale avesse di per sé un diametro di circa 5 metri.
La principale prova che su cui i ricercatori francesi basavano la loro tesi era la riduzione di un certo isotopo dell’ uranio (U-235). Infatti l' uranio naturale contiene lo 0,72% dell’isotopo U-235, mentre i depositi di Oklo ne contengono di meno. E inoltre una parte del materiale dei depositi di uranio di Oklo aveva in effetti una maggiore incidenza di U-235 rispetto alla norma. Come avviene nei reattori atomici costruiti dall’uomo, la reazione nucleare a catena aveva prodotto del plutonio che si era ritrasformato in uranio. Tale "nuovo" uranio era più "giovane" e più ricco di U-235 dell’ uranio primordiale. Un campione di uranio di Oklo rivelava la presenza di quattro elementi rari (neodimio, samario, europio, cerio) con percentuali isotopiche che erano comuni fino a quel momento soltanto nei reattori di costruzione umana.   [3]

Nuovi studi sono stati di recente pubblicati nel mese di ottobre 2004 sulla rivista "Physical Review Letters" in merito ai reattori nucleari naturali scoperti nella regione di Oklo (Gabon) nel 1972 e che avrebbero prodotto l'equivalente in calore di una centrale da 100 000 kilowatt per un periodo di circa 150 000 anni. Gli scienziati avevano già capito che l' uranio contenuto nelle vene di minerale delle rocce era entrato in una reazione a catena autosostenuta che produceva un intenso calore. Il problema era capire come il tutto non si fosse tradotto in una reazione a catena incontrollata conclusa con una esplosione o con la fusione delle rocce. Alex Meshik dell'Università di Sain Louis nel Missouri ha scoperto che la reazione si accendeva e si spegneva naturalmente: a periodi di attività di 30 minuti seguivano  fasi di riposo di circa due ore e mezzo. Ed era proprio questo meccanismo di regolazione naturale dovuto alla presenza di acqua nelle rocce che evitava che la reazione a catena diventasse incontrollata e portasse a una esplosione o alla fusione delle rocce.
Meshik, infatti, ha analizzato i livelli di xeno nelle rocce. Lo xeno è un gas, sottoprodotto della fissione dell' uranio. Non è stato trovato nei minerali di uranio, ma in granuli di fosfati di alluminio dispersi nelle rocce. "Questi granuli contengono la più grande concentrazione di xeno mai trovata in natura", scrive Meshik. Dato che lo xeno è un gas, sarebbe dovuto sfuggire dalle rocce e disperdersi nell'atmosfera. Se però il reattore si raffreddava periodicamente, allora il gas poteva rimanere intrappolato nei granuli di fosfati.  [4]

Pertanto l' esame degli elementi contenuti nella roccia ha permesso loro di stabilire che la centrale atomica somigliava molto ad un geyser. Praticamente la chiave di tutto era l'acqua. Quella che si trovava nel terreno vicino al reattore veniva trasformata in vapore, che si intrufolata tra il materiale nucleare. Poichè l' acqua rallenta i neutroni, e quindi è capace di fermare una reazione di fissione, il reattore si spegneva per un po'. Poi, scomparso il vapore, la reazione nucleare si riavviava e tutto ricominciava daccapo in un ciclo fatta da trenta minuti di attività e due ore e mezza di "sonno".

Sembra così risolto il semplice e antico problema di questa zona del Gabon: perchè non è saltato tutto in aria in un'esplosione nucleare, oppure perchè la reazione non si è rapidamente esaurita? Alcuni avevano addirittura messo ipotizzato che tutto questo fosse opera di extraterrestri! In realtà, un sistema di controllo spontaneo e perfettamente bilanciato ha fatto quello che nelle nostre centrali contemporanee richiede computer e tecnici in costante veglia.   [5]
 

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http://lnx.gpgnc.it/envo/print.php?sid=32    [1]
http://www.ecolo.org/documents/
documents_in_italian/it.AAPN_domande_studenti.doc
    [2]
http://www.edicolaweb.net/am_1005a.htm    [3]
http://ulisse.sissa.it/s7_05nov04_2.jsp    [4]
http://www.torinoscienza.it/novita/apri?obj_id=829    [5]

 

 

 



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1. Cosa è la radioattività? e i suoi effetti?
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5. Cosa sono i rifiuti radioattivi? (definizione, classificazione, origine)
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7. Documentazione scientifica in merito alla materia "rifiuti nucleari"
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4.
Accordi, norme e raccomandazioni internazionali che non sono state rispettate nella legge 368/03
5.
Risoluzione del Comitato delle Regioni (organo UE) n. 251 del 1998
6. Il Progetto europeo COMPAS
7. Riferimenti normativi in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Guida Tecnica n. 26 - La gestione dei rifiuti radioattivi

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10. Il diritto alle informazioni e ai processi decisionali e le sue basi normative
 
 
QUESTIONE
        SCORIE ITALIA
1. La commissione parlamentare d' inchiesta Scalia
2. La Task Force Enea
3. L' Inventario   Nazionale dei Rifiuti Radioattivi - ENEA 2000
4. Il GIS (Sistema Informativo Geografico) della Task Force Enea
5. Il GIS (Sistema Informativo Geografico) del GSP3 - SITO
6. Carlo Jean, un Generale molto militare, poco nucleare...
7. I mille incarichi del prof. Paolo Togni - vice della Sogin e tanto altro...
8. La Sogin Spa e il nucleare in Italia
9. Le attività della Sogin
10. Il parere che Carlo Rubbia ha esposto in Parlamento
11.
Il parere degli esperti: J.K. Mitchell, B. De Vivo, P.Risoluti, T. Regge
12. Quali fattori per la scelta: scientifici? ...o forse politici?
13. Il referendum sul nucleare del 1987
14. Mappa degli attuali depositi di materiale radioattivo in Italia
15.
La situazione in Italia dei rifiuti radioattivi
16. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - relazione integrale
17. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - appendice finale
18. Workshop internazionale sul decommissioning degli impianti nucleari - Roma 2004
 
 
DOSSIER ITALIA
1. L' ecomafia dei rifiuti in Italia
2. Il traffico di materiale ferroso contaminato alle fonderie
3. Navi affondate e sospetti: i traffici di rifiuti pericolosi e radioattivi
4. La legge-delega sull'ambiente: effetti, personaggi, valutazioni
5. Il Ministro dell’Ambiente Matteoli: paralisi o no?

6. La costruzione del "sito unico": l'Impregilo e la B.N.L. in prima linea?
7. A Taranto una base USA per i sottomarini nucleari?
8. Il rischio attentati terroristici legati ai depositi di scorie radioattive
 
 
DOSSIER MONDO
1. La situazione in Europa dei rifiuti radioattivi
2. I depositi per lo smaltimento dei rifiuti nucleari nel mondo
3.
Il problema delle scorie radioattive in USA

4. Il problema delle scorie radioattive in Russia
5. L'impianto di Sellafield in Gran Bretagna per il trattamento di rifiuti nucleari
6.
Lo smantellamento degli arsenali nucleari, l' uranio altamente arricchito (HEU), il plutonio e il mox
7. Il costo per la conservazione e lo smaltimento definitivo del materiale radioattivo
 
 
PROGETTI
        SPERIMENTALI
        E ALTERNATIVI
1. Lo smaltimento sotto i fondali marini
2.
La "trasmutazione" dei nuclei radioattivi a vita media-lunga in elementi stabili e il "motore" di Rubbia

3. Il Sole come discarica per le scorie nucleari
4. L'uso civile e bellico dell' uranio impoverito (il "prodotto di scarto")
5. Il batterio che ripulisce dalla radioattività
 

 


 

   

last update January 2006     ::     online since 19 December 2003